Sabato 22 ottobre alle ore 18:30 la Galleria Honos Art di Roma presenta “Ri/tratti. Interrelazioni in pittura. Frammenti per una Gesamtkunstwerk”, mostra personale di Bruno Aller, a cura di Daniela Fonti.

Il sottotitolo, ambizioso e rivelatore, della personale di Bruno Aller, “Frammenti di pittura per una Gesamtkunstwerk” allude all’opera d’arte totale nella quale convergono poesia e musica, filosofia e pittura; quando il termine fu teorizzato da Wagner si diffuse come un virus nell’arte europea a cavallo fra ‘800 e ‘900. Allora fu il sogno dell’impossibile ricomposizione in unit�? di un’armonia fra uomo e mondo, oggi è un miraggio tanto più lontano, in un’epoca che sembra negare alla pittura il diritto stesso di sopravvivere. L’opera d’arte totale, ci rivela Aller con la sua pittura, non si d�? per l’artista che entro la dimensione stessa, tautologica e totalizzante, del dipingere e quanto allora si pensò universale non può essere altro che un piccolissimo frammento di esperienza individuale.

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“La tradizione è custodia del fuoco e non è adorazione della cenere”; è una frase dell’amatissimo Mahler che Aller ama ricordare. Ora, se per lui la tradizione è quella della grande astrazione geometrica del ‘900, (pensiamo alle “velocit�? d’automobile” di Balla, con quelle grandi onde monocrome), non c’è dubbio che essa, memoria continuamente riattualizzata, sia diventata alimento e impulso per un incessante dialogo con il presente. All’origine dei Ri-Tratti non sta tanto l’impulso concettuale, un “gioco” che ammicca alle avanguardie storiche (da Apollinaire a Breton, a Masson) fino ai suoi “complici” poeti “visivi”, e che fa derivare la struttura compositiva dalla sequenza letterale del nome. E’, direi, un complesso meccanismo di occulte risonanze e innesti analogici che può trovare la sua origine in una pagina scritta, un verso ritrovato, un’emozione o semplicemente l’eco di un’affinit�? remota.

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